· 

Diciamola tutta

Il rogo di Pomezia, un evidente caso di invivibilità che investe un'ampia zona della provincia di Roma e numerosi abitanti, come anche il caso di Tor Bella Monaca con i compressori di gpl e metano a danno di alcuni residenti, sebbene dimensionalmente diversi come diversi anche nei tempi e nelle modalità, l'uno evidente e riconosciuto, scaturito da un incendio non previsto ma prevedibile, l'altro ignorato, ma strutturale e permanente, evidenziano però un comune denominatore nel malgoverno del territorio.

Dalla stampa si apprende che i cittadini di Pomezia, già dal 3 novembre scorso avevano inoltrato al Comune e alla ASL di competenza, un esposto-denuncia su situazioni ritenute dubbie e potenzialmente pericolose nello stoccaggio di rifiuti presso la Eco X.

Esposto, a quanto sembra, ignorato dalla P.A. e per questo oggetto di indagine.

Come abbiamo già detto e come ampiamente convenuto prevenire è molto meglio che curare, ma questo presuppone un costante dialogo con i cittadini, un ascolto degli stessi, che puntualmente viene a mancare ma ancor di più manca il fondamentale ruolo della P.A. nel controllo e nel governo del territorio. 

  • È opportuno che dei compressori di gas vengano installati in prossimità di abitazioni?
  • È opportuno che ben tre grandi distributori di carburanti fossili vengano concentrati  in un'area di edilizia popolare?
  • La Eco-X rispondeva alle previste normative di sicurezza in caso di incendi e per la tipologia dei materiali depositati?
  • È opportuno che il tetto di un deposito di rifiuti infiammabili sia composto di amianto?
  • Quante sono ancora nella provincia di Roma le strutture o i capannoni adibiti a stoccaggio rifiuti che presentano questo materiale a copertura dei tetti?
  • Rispondono tutti alle normative di sicurezza?

Queste sono le domande alle quali ci riconducono i citati casi di TBM e di Pomezia.

Intanto sulle probabili omissioni di adeguate misure di sicurezza ad opera della Eco-X se ne sta occupando la magistratura, ma la domanda che alla fine resta centrale è sempre la stessa:

È mai possibile che in questo Paese, da ben prima del Vajont e fino ai nostri giorni, si debba sempre rincorrere l'emergenza senza mai riuscire a prevenire i disastri sul territorio?

La conclusione d'obbligo è che il territorio non è adeguatamente governato e a questo fa da riscontro e da contorno il degrado urbanistico di Roma con i suoi numerosi casi di invivibilità.

Scrivi commento

Commenti: 0