Premessa
Rispetto a città come Kiev devastate dalla guerra con bombe che piovono dal cielo, possiamo senz'altro considerarci fortunati e insignificanti possono sembrare i problemi che espongo. È vero, ma al contempo avverto che tali problemi, ovvero l'assedio del fossile alle città, la presa di potere e il dominio che esercita attraverso il dissennato consumo di suolo dei suoi presidi territoriali (distributori di carburanti) sul tessuto urbanistico e sulle scelte urbanistiche, come nel caso di Roma del tutto asservita, non siano poi così distanti dalle scellerate ragioni della guerra e dalle sue implicazioni energetiche e geopolitiche imperniate sul gas.
Dal gas russo... al gioiello urbano del CUBOGAS !
Tolkien nel Signore degli Anelli introduceva Shelob, l'ultima figlia di Ungoliant nel tormentare il mondo infelice, come appunto un antico male:
«Eppure era ancora in quel luogo, colei che vi era arrivata prima di Sauron, prima che fosse posta la prima pietra di Barad-dûr; e non serviva altri che se stessa, bevendo avidamente il sangue di Elfi e Uomini, grassa e gonfia per via dell'interminabile rimuginare i suoi banchetti, tessendo ragnatele d'ombra; ogni essere vivente era il suo cibo, e il suo vomito era oscurità.» |
(J. R. R. Tolkien, Il Signore degli Anelli) |
Anche il fossile, nella forma del metano, è un antico male che tormenta il mondo quando usato a fini energetici, e guidato dalla mano dell'uomo dipana la sua tela nel tessuto urbano della città, come Shelob.
MUNICIPIO VII
Apparentemente due tranquille e graziose palazzine residenziali della periferia romana, tra la via Appia Nuova e via dei Cessati Spiriti. Quest'ultima, con l'omonima locanda della quale ne resta un rudere e dalla quale ne prende il nome, possiede una sua storia curiosa e interessante. La via è stata anche un set cinematografico del film "La dolce vita" di Fellini.
Qui, nella seguente immagine Gmaps, la vista delle due palazzine accedendo dalla via Appia Nuova:
Qui di seguito invece viste dalla via dei Cessati Spiriti:
Basta però allargare la visuale e volgersi intorno per scoprire il meglio che l'urbanistica romana, negli ultimi decenni, ha saputo donare alla città eterna e alla qualità urbana dei residenti...
Dall'immagine precedente volgendo lo sguardo a destra si scorge la Itala Petroli con autolavaggi e distributore Metano prospiciente alle palazzine:
L'assedio e il soffocante deturpante inquinante abbraccio dell'Automotive e dei distributori di fossili
Alla fine del XIX secolo e fino agli inizi del Novecento il paesaggio della via e dintorni era molto diverso, tipico dell'Agro romano, con prati, fienili e poche abitazioni. Certamente erano diversi i suoni e gli odori percepiti, nella completa assenza di rumori e odori sgradevoli. Poi arrivò il progresso... l'espansione della città... con il pesante corollario della motorizzazione privata e soprattutto dei servizi a questa dedicati...
...il proliferare dei distributori di carburanti nella più alta densità europea, quadrupla rispetto alla Francia. doppia rispetto al Regno Unito.
Nella provincia di Roma ve ne sono almeno 40 su 100 km²
In un tratto dell'Appia Nuova di soli 450 metri ne sorgono, distribuiti in entrambi i sensi di marcia, ben cinque: Q8, Itala Petroli, Gedoil, ENI, GASAUTO.
Il distributore Q8 con autolavaggio sul lato di via Appia Nuova:
Una graziosa e luccicante rivendita di auto, tanto per non far dimenticare ai residenti il fulcro sul quale ruota da molti decenni l'asservita urbanistica romana:
Nella seguente tabella alcuni significativi confronti:
PAESI abitanti in milioni
|
Tasso di motoriz-zazione per mille abitanti (2020) |
Densità Distri- butori carburanti su 100 km²
|
n° abitanti per distri- butore
|
Posizione nel mondo per Qualità della Vita (2022) |
Indice del Potere di Acquisto (2022) |
Indice Inquina-mento (2022) |
ITALIA 59 |
668 (primi in Europa) |
7,068 | 2 770 | 36 | 61,74 | 54,14 |
SVIZZERA 8,7 |
541 | 8,05* | 2 600 | 1 | 118,44 | 19,59 |
REGNO UNITO 67,08 |
500 | 3,542 | 7 808 | 22 | 88,78 | 40,20 |
FRANCIA 67,4 |
490 | 1,79 | 5 935 | 26 | 85,41 | 42,44 |
GERMANIA 83,2 |
557 | 4,05 | 5 738 | 8 | 102,75 | 28,14 |
Provincia di Roma 4,358 |
641 | 40,87 | 1 988 | -- | -- | -- |
I dati su Qualità della Vita, Potere di Acquisto e Inquinamento sono tratti da NUMBEO |
Per i problemi causati dall'inquinamento atmosferico da COV e sulle distanze minime che dovrebbero osservarsi tra i distributori di carburanti e le abitazioni onde evitare seri rischi alla salute umana, si rimanda a
►DOCUMENTI→DISTRIBUTORI CARBURANTI
vedere anche
►DOCUMENTI→Confronti sulla Qualità della Vita
►DOCUMENTI→PERDITA VALORE IMMOBILIARE
►Lo studio condotto nel
2021 nelle città urbane del KSA ►Lo studio condotto nel 2018 dalla Columbia University ►Lo studio del 2011 condotto in Spagna dal Journal of Environmental Management |
NGVA.EU→I DISTRIBUTORI DI METANO IN EUROPA
L'Italia possiede un numero di distributori di Metano superiore alla somma degli altri paesi europei. Una densità che non ha uguali probabilmente in nessun paese del mondo. Molti di questi, stravolgendo il panorama urbanistico e la qualità urbana, allietano la vita dei cittadini con residenze prossime ai rumorosi compressori di cui nessuna normativa ne tiene conto, subendone anche conseguenti deprezzamenti immobiliari, nel più desolante silenzio mediatico e politico, anche delle stesse associazioni ambientaliste.
PER APPROFONDIMENTI SUL METANO VEDERE ALLA PAGINA
►DOCUMENTI→DISTRIBUTORI DI METANO A ROMA
La cura CUBOGAS con le inutili proteste di cittadini dimenticati e inascoltati
Questi sono i gioielli nascosti che l'urbanistica romana degli ultimi decenni concede in premio a una ristretta minoranza di cittadini per valorizzare le loro case costate anni di sacrifici e per migliorare la qualità urbana residenziale.
Qui di seguito il compressore di metano CUBOGAS che allieta la vita dei residenti delle palazzine di via Appia Nuova, uno dei tanti compressori che negli ultimi decenni hanno colonizzato Roma in nome della sostenibilità.
Il compressore di metano della Itala Petroli è a meno di venti metri dalle palazzine di via Appia Nuova con il suo benefico e qualificante apporto di inquinamento acustico (80-90 decibel di emissione) e atmosferico/olfattivo.
Si precisa, per chi non avesse la fortuna di vivere in vicinanza di un compressore di gas naturale, che il picco di rumorosità viene raggiunto quando il compressore si attiva per mantenere costante la pressione di stoccaggio delle bombole a 220-250 bar. Quindi la frequenza della sua accensione è in dipendenza dalle quantità erogate, ovvero dalla richiesta. In altri momenti, anche nelle ore notturne, è avvertibile invece un sibilo, non forte, ma comunque non gradito.
Come nel caso di Tor Bella Monaca, anche qui la massima cura è stata posta nel collocare il compressore il più vicino possibile alle abitazioni.
La cosa assurda e intollerabile è che nessuno (dagli amministratori pubblici, ai politici, ai produttori dei compressori) considera gli alti livelli di inquinamento acustico, caratterizzati da una bassa frequenza, prodotti da tali impianti.
Al rumore dei compressori, produttori di invivibilità e deprezzamento immobiliare, fa da inquietante contrasto l'assordante silenzio della Politica, degli Amministratori pubblici, degli ambientalisti e di una legislazione sempre pronta a tutelare non il bene comune e la qualità della vita dei cittadini, ma gli interessi particolari dei petrolieri spacciati per necessari servizi sociali, nonché apportatori di lavoro e progresso. L'unica normativa applicata o applicabile è quella della sicurezza riferita ai rischi di incendio.
E così dalla Roma barocca, dalla "Roma non fa la stupida stasera", dalla Roma città aperta, dalla locanda dei Cessati Spiriti arriviamo alla Roma asservita al Metano e ai fossili, in nome della motorizzata mobilità privata, il nuovo cuore malato di Roma.
Nelle pertinenze delle nuove strade aperte tra la Prenestina e la Casilina si affacciano nuovi distributori che nella notte si stagliano, nel loro inquinamento luminoso, come fari di luce e civiltà.
Gli abitanti delle palazzine di via Appia Nuova limitrofe alla Itala Petroli si sono ormai rassegnati, devono vivere così, questo il nuovo standard urbanistico.
A nulla, come mi è stato raccontato da un residente, sono valsi esposti e proteste. Infatti per il Comune, l'Arpa, la Tutela Ambiente (ovvero tutela Petroli) tutto ovviamente è a norma, come nel caso di Tor Bella Monaca.
I cittadini con velleità di protestare sono avvertiti. Il rumore? Non esiste! nella normativa non viene considerato, caso mai è tonificante, piacevole come il cinguettio deli uccellini.
La transizione ecologica ed energetica? può ancora aspettare...
mentre continuano a vibrare i compressori del metano... mentre gli inquinatori continuano a riempirsi le tasche... mentre la tassonomia verde include il metano (del resto verde è il colore della scritta CUBOGAS)... mentre la qualità della vita, quella urbana e residenziale, vengono subordinate agli interessi dominanti del fossile che proprio nei distributori istituisce strategicamente i suoi presidi territoriali tutelati dalla legge e dalla Politica, nel silenzio dell'opposizione ambientalista.
Eppure basterebbe poco per ribaltare la situazione. Nella consapevolezza della centralità ecologica della questione urbanistica, riguardante ormai la metà della popolazione mondiale, basterebbe infatti un punto di svolta normativo riconoscendo il problema dell'inquinamento acustico dei compressori, scorporandolo nei rilevi fonometrici dal rumore residuo del traffico proprio per le sue particolari caratteristiche sonore di bassa frequenza altamente disturbanti. Stabilire poi che tali impianti non possono sorgere a meno di 100 metri dalle abitazioni, dato che le basse frequenze viaggiano a più lunghe distanze e sono difficili da schermare.
Con una tale normativa si avrebbe la possibilità di contrastare efficacemente i presidi territoriali del fossile sminuendone il potere condizionante, in direzione di una vera svolta ecologica in grado di incidere realmente sul tessuto urbano stabilendo nuove gerarchie valoriali.
Intanto ci vorrebbero delle associazioni ambientaliste che mettendo a disposizione avvocati ed esperti, possano fare da coordinamento dei vari cittadini vittime di tali soprusi, che altrimenti inascoltati, minoritari e divisi, non contano nulla.
Se i cittadini in analoghe situazioni puntualmente si lamentano e protestano vuol dire che qualcosa di fondato c'è sicuramente e non può continuare a essere strumentalmente eluso.
La frammentazione, la disorganizzazione, la mancanza di coordinamento, la scarsa consapevolezza del problema da parte di tutti non fanno che rafforzare il fossile nei suoi presidi territoriali condizionando e asservendo l'urbanistica ai suoi interessi.
«Prima le persone», per città ecologiche e vivibili
Questo il titolo di un articolo dell'Agenzia Europea dell'Ambiente.
Quindi prima il Cubogas, o la qualità urbana residenziale?
Prima gli interessi del fossile, o prima i diritti dei cittadini alla vivibilità urbana?
Cosa scelgono la Politica e le Pubbliche Amministrazioni?
Finora hanno scelto questo:
Cosa ci dicono Gualtieri, Conte, Fratoianni Boato, o altrimenti cosa ci dicono in proposito il PD, 5 Stelle, Sinistra italiana ed Europa Verde? Prima la motorizzazione, il gas e gli interessi petroliferi, o prima il bene comune, la qualità urbana, la salute, il benessere e la tutela immobiliare dei cittadini?
Perché questi politici, come ha fatto il sottoscritto, non si fanno un giro incontrando i cittadini vittime di queste infamie e prendendo le loro difese come modello di un nuovo paradigma urbanistico e culturale?
È desolatamente semplice trovare situazioni analoghe distribuite sul territorio italiano, è sufficiente infatti consultare Gmaps e individuare dove i compressori del gas siano a meno di 60-70 metri dalle abitazioni. Non può essere un caso che in molte di queste situazioni i cittadini abbiano protestato senza purtroppo il sostegno della Politica, degli amministratori e delle associazioni ambientaliste che non hanno saputo individuare su questo aspetto un punto cardine di una vera svolta urbanistica ed ecologica. Eloquente il silenzio di Legambiente alla mia mail. Mi avevano promesso una risposta, poi sono spariti come i cessati spiriti.
Dal blog "Roma Millenaria"
Roma millenaria...
di porpora i tetti...
di travertino le case...
di zampilli le fontane...
d'agrumi e rose i giardini...
e or vestita di cemento e benzina,
grigia come l'asfalto
accendi luci nella notte
a presidiar strade e quartieri
coi gendarmi fossili dell'Eni
carburanti ai motori della tua rovina
Agli orti
hai preferito i benzinai...
alle persone le auto...
alle botteghe gli autolavaggi...
alla spesa rionale i supermercati
con grandi parcheggi...
e ora la tua sola grandezza, nonché tuo vanto
è nel primato dei motori,
traffico e monnezza,
al qual prostituita
stendi come un manto
immemore della tua bellezza
In orde di veicoli
hai soffocato le voci
di vie e piazze
dove non arriva più
il profumo del mare
che il tuo fiume,
più moribondo che biondo
tra arginate sponde,
vuole abbracciare.
E la natura ora ti risponde
tra ondate di calore,
incendi e roghi,
topi, cinghiali e piccioni
che rovistano nelle tue macerie
sotto un cielo senza aquiloni.
VEDERE ANCHE:
►DOCUMENTI→Confronti sulla Qualità della Vita
►DOCUMENTI→Viabilità
►DOCUMENTI→Mobilità
►DOCUMENTI→DISTRIBUTORI CARBURANTI
►DOCUMENTI→PERDITA VALORE IMMOBILIARE
►ROMABLOG→3 minuti o 3 decibel?
►ROMABLOG→Una lettera aperta alla Sinistra ambientalista
►ROMABLOG→Una proposta normativa dall'Isola che non c'è
►ROMABLOG→Un articolo che vorrei leggere sulla stampa
►ROMABLOG→Un articolo di Linda Maggiori sul blog del FQ
►SEGNALAZIONI→Il caso ENI-IP di Tbm
►SEGNALAZIONI→SINTESI CRITICITÀ TBM
Aggiornato 18/8/22
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