Questa la mail inviata al direttore del Piano Integrato Tor Bella Monaca - Tor Vergata e alcuni coordinatori del gruppo di lavoro.
Un progetto finanziato dall'Unione Europea nell'ambito della NextGenerationEU per un importo di 330,311 milioni di euro complessivamente destinati ai Piani integrati di Santa Maria della Pietà, Tor Bella Monaca-Tor Vergata e Corviale.
Ovviamente per motivi di privacy le eventuali augurate risposte non verranno riportate a meno di espresse autorizzazioni.
La mail inviata
Dal 2010 si sono succeduti diversi piani e progetti sulla riqualificazione urbana di Tor Bella Monaca, ma puntualmente viene ignorata una rilevante questione di mala urbanistica gravante su via Tor Bella Monaca unitamente a 12mila m² cementati dall'Eni/Ip e sottratti al verde, alla sostenibilità, alla vivibilità, alla resilienza e qualità urbana, nonché alla salute di cittadini che hanno sostenuto, dagli anni 80, sacrifici per l'acquisto della prima casa (comparto M5 in via A. Aspertini).
Cittadini dimenticati, inascoltati, disconosciuti, abbandonati e sacrificati sull'altare della motorizzazione, agli interessi particolari del fossile e dell'automotive, nella più netta antitesi a molti degli impegni ambientali e di giustizia sociale presi da Roma già a partire dall'adesione alla storica carta di Aalborg del 1994.
Premetto di essere stato con la mia famiglia tra i primi residenti di Tor Bella Monaca nel luglio del 1983, ancor prima dell'allaccio di luce e gas. Il quartiere era allora pressoché disabitato e in costruzione con i vari cantieri edili aperti. Le criticità ambientali e urbanistiche non si sono poi fatte attendere a lungo e con esse anche i deprezzamenti immobiliari a fronte dei sacrifici sostenuti per la prima casa.
Questa la mia proposta di recupero di via Tor Bella Monaca al contesto urbano, riducendo drasticamente le incontrollate velocità veicolari e i conseguenti intollerabili livelli di inquinamento acustico e atmosferico, ottenendo anche una ricucitura del verde.
Qui l'ipotesi di un percorso pedonale, di fatto in questo tratto già esistente, che da via Aspertini a lato dell'edificio M5 scende su via Tor Bella Monaca in direzione dell'area verde 26, sul lato opposto della via.
Ricordo con l'occasione, tanto per non essere presi per i fondelli, che l'Avenue Charles de Gaulle (a otto corsie) di Parigi, con velocità rigorosamente controllate nei limiti di 50 km/h, in tutto il suo percorso e successive diramazioni non incontra nessun distributore, ma offre invece decine di attraversamenti pedonali facendo ricordare agli automobilisti di non trovarsi su una pista autostradale, ma su una strada urbana inserita nel contesto urbano→3 minuti o 3 decibel?
Ovviamente questa proposta fa da contorno alla sostanziale richiesta di un ridimensionamento dei distributori con almeno parziali recuperi a verde, ovvero alla sostenibilità, resilienza e vivibilità, e con la rimozione, salvo diversa collocazione, del rumoroso compressore di metano che nella sua attuale posizione in vicinanza delle abitazioni, già gravate dalle criticità di via Tbm, non trova riscontri in Europa se non in rarissimi casi dove puntualmente si registrano esposti e proteste
Per comodità di lettura rimando alle pagine del mio sito Romadecittadini.jimdofree.com
►Lettera aperta alla sinistra ambientalista e al Comune di Roma
►Un articolo che vorrei leggere sulla stampa
►La bozza del terzo esposto al Comune e Autorità competenti
►Il caso Eni+IP di Tor Bella Monaca
►Una sintesi delle criticità ambientali di via Aspertini
►Context sensitive solutions per via Tor Bella Monaca
►DOCUMENTI→Distributori carburanti→Distributori di metano
Si ringrazia per l'attenzione ...ai cittadini!
Roberto Luffarelli
Il Condominio di via Aspertini 107-201
Maria Vittoria Molinari, presidente Comitato di Quartiere Nuova Tor Bella Monaca
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