Dopo l'ultima, ennesima auto "impazzita", raccolgo qui le mie ultime considerazioni sulla motorizzazione "impazzita" e sulle speranze di un affrancamento dal dominio dell'auto.
Apprezzatissimo come sempre l'articolo di Gianni Lombardi su Benzina Zero,
soprattutto dopo l'ultima auto impazzita, questa volta in Cadore, dove alla guida c'era una trentenne tedesca che ha dichiarato coerentemente di aver perso il controllo dell'auto (impazzita)...
Poniamoci delle domande:
la mitizzata accelerazione 0-200 in 8,3 secondi della Ferrari o in 9,9 secondi della Lamborghini, capaci di velocità, anch'esse mitizzate, di oltre 350 km/h, cosa c'entrano con le Città 30? con città più vivibili e sicure? con l'impegno mondiale dai governi, delle istituzioni e dei cittadini al contenimento del collasso ecoclimatico?
Queste idolatrate supercar, "perle dell'eccellenza produttiva emiliana" (anche se la Lamborghini è ormai tedesca), questi bolidi che arrivano a costare qualche milione di euro e capaci di scaricare sulla strada oltre 1000 trionfanti cavalli di scemenza... ehm... di potenza, cosa c'entrano con il nostro futuro, con la bellezza, con la vivibilità e sicurezza, delle città o con la stessa mobilità?
Non a caso queste perle emiliane, che per il sottoscritto non hanno nessuna utilità ai fini della mobilità, né alcun valore sociale, sono tenacemente sostenute come qualificanti valori sociali e produttivi dall'amministrazione progressista di Bonaccini al pari del passante di mezzo opera pubblica funzionale alla motorizzazione di massa, ovvero all'immobilità nel traffico di massa, e a un peggioramento della qualità della vita urbana, un risultato al quale concorre la provvida mano del sindaco progressista di Bologna (Lepore).
Questo mondo iper-motorizzato a oltranza, connotato oltre che dall'alta incidentalità e mortalità anche da un devastante consumo di suolo, ha ormai una sua fisionomia antropologica ben definita e con esso lo scontro è totale, senza compromessi, uno scontro di civiltà e di futuro.
Sul passante di mezzo, oltre i vari articoli-blog di Linda Maggiori sul Fatto Quotidiano,
ce n'è anche un altro, da lei stessa proposto, in cui campeggia la memorabile frase di J.R.R. Tolkien "«Ogni albero ha il suo nemico, pochi hanno un avvocato.»
Perché qualcuno non lo ricorda alla premier Meloni sostenitrice dell'opera tolkieniana anche in virtù di una appropriazione indebita da parte della destra?
Coerentemente avrebbe dovuto proporre una difesa allo sradicamento degli alberi limitrofi al Passante... farsi lei stessa avvocato istituzionale degli alberi!
FdI →dalla terra di mezzo... al passante di mezzo con la lotta al drago Tram?
Tolkien era si un conservatore, a suo modo, ma dichiaratamente antirazzista, antinazifascista, profondamente innamorato della natura e ambientalista ante litteram, sembra che non amasse le auto preferendo la bicicletta.
Il dominio dell'auto, antropologico, culturale, politico, economico, pubblicitario e mediatico che pervade la società contemporanea va smontato ma non intervenendo singolarmente di volta in volta sui vari aspetti bensì contrapponendo un organico sistema di controvalori che in sostanza, come sulla questione delle armi private legate alle stragi americane, devono smontare la narrazione della necessità di soluzioni private ricostruendo quelle collettive. Nel caso delle armi proibendole ai cittadini e affidando la sicurezza esclusivamente ai poteri pubblici, nel caso della mobilità spingendo i cittadini, con convinzione e decisione verso l'uso del trasporto pubblico o alla mobilità attiva relegando l'auto privata a un disvalore urbano ed extraurbano riservato solo ai casi di necessità, o almeno riducendone il possesso e ampliando quello della condivisione e del noleggio, e quindi a una funzione pubblica e non privata.
Quando si possiede l'auto la si usa anche indipendentemente da reali esigenze di trasporto, con bisogni o desideri indotti dall'auto stessa... un drink al mare... video e social... farsi dei giri sul GRA come sfogo... autoricambi, autolavaggi, rifornimenti... e, come nel caso delle armi, se si possiedono si usano ...e si uccide.
Vedere anche in LIBERI SENZ'AUTO →CITTÀ 30
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