VIA DI TOR BELLA MONACA (Link a Gmaps nell'immagine)
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PdZ 22
PdZ 22
LO SCEMPIO URBANISTICO E AMBIENTALE DI VIA TOR BELLA MONACA
LO SCEMPIO URBANISTICO E AMBIENTALE DI VIA TOR BELLA MONACA

I materiali documentativi sono nella pagina→DOCUMENTI

LA BOZZA DEL TERZO ESPOSTO

RACCOMANDATA R.R.

Al Sindaco di Roma

On. Roberto Gualtieri

Al Presidente del VI Municipio

Nicola Franco

E p. c. Alla Procura della Repubblica

“ “ “ Al Nucleo Tutela Ambiente dei Carabinieri

 

Roma …/…/2022

 

Oggetto: Esposto………….

 

I Residenti e i Condomini del Condominio di via Amico Aspertini 107/201, inviano il presente esposto, all'attenzione degli Amministratori e degli Enti in indirizzo, per la grave e insostenibile situazione del contesto residenziale stratificatasi nel corso del tempo, ovvero dall'acquisto delle nostre case costate anni di sacrifici.

Una pessima, inaccettabile situazione ambientale, caratterizzata da alti livelli di inquinamento acustico e atmosferico e dagli effetti dell'isola di calore, che trova le sue premesse nel traffico veicolare di via Tor Bella Monaca e nel distributore inizialmente Agip, ora Eni, adiacente al nostro condominio, in sostituzione di una preesistente area verde di indubbio valore ambientale, estetico e paesaggistico.

 

Situazione interamente e indubitamente dovuta a scelte urbanistiche, e correlate autorizzazioni, operate in assoluta antitesi agli orientamenti e agli impegni che Roma si assunse già dal 1994 con la firma della Carta di Aalborg, ma nel nostro caso platealmente disattesi e contraddetti.

Orientamenti e impegni che motivati dalle sempre più pressanti esigenze ecologiche a mitigazione dei cambiamenti climatici in atto, e dal comune desiderio di vivere in città sempre più vivibili, sicure e resilienti, si traducono ormai in tutta Europa in normative e interventi urbanistici tesi ad ampliare e valorizzare gli spazi verdi, ridurre la motorizzazione privata e gli spazi ad essa riservati a favore della sicurezza e pedonalità, sviluppare e incentivare il trasporto pubblico, ridurre il consumo di suolo, l'inquinamento atmosferico, acustico e luminoso.

 

Dalla Carta di Aalborg (1994) leggiamo:

"L'amministrazione locale si colloca ad un livello prossimo a quello in cui vengono percepiti i problemi ambientali e il più vicino ai cittadini, e condivide a tutti i livelli con i governi la responsabilità del benessere dei cittadini e della conservazione della natura.

Le città svolgono pertanto un ruolo fondamentale nel processo di cambiamento degli stili di vita e dei modelli di produzione, di consumo e di utilizzo degli spazi."

...investire nella conservazione del rimanente capitale naturale, ovvero acque di falda, suoli, habitat per le specie rare;

migliorare l'efficienza dell'uso finale dei prodotti, ad esempio utilizzando edifici efficienti dal punto di vista energetico e modalità di trasporto urbano non nocive per l'ambiente”.

...

“Le città sono consapevoli del fatto che i poveri costituiscono le principali vittime dei problemi ambientali (inquinamento acustico ed atmosferico causato dal traffico, carenza di spazi ricreativi, abitazioni malsane, carenza di spazi all'aperto) e al tempo stesso sono la parte della popolazione che dispone di meno possibilità per risolvere tali problemi”...

 

“Le città riconoscono l'importanza dell'adozione da parte degli enti locali di efficienti politiche di pianificazione dello sviluppo degli usi territoriali che comprendano una valutazione ambientale strategica di tutti i progetti”...

 

“E' divenuto ormai imperativo per una città sostenibile ridurre la mobilità forzata e smettere di promuovere e sostenere l'uso superfluo di veicoli a motore. Sarà data priorità a mezzi di trasporto ecologicamente compatibili (in particolare per quanto riguarda gli spostamenti a piedi, in bicicletta e mediante mezzi pubblici) e sarà messa al centro degli sforzi di pianificazione la realizzazione di una combinazione di tali mezzi. I mezzi di trasporto individuali dovrebbero avere nelle città solo una funzione ausiliaria per facilitare l'accesso ai servizi locali e mantenere le attività economiche della città.”

 

Dal D.M. 24/5/2002:

 Gli impianti di distribuzione stradale di gas naturale per autotrazione non possono sorgere:

a) nella zona territoriale omogenea totalmente edificata, individuata come zona A nel piano regolatore generale o nel programma di fabbricazione, ai sensi dell’art. 2 del decreto ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444 e, nei comuni sprovvisti dei predetti strumenti urbanistici, all’interno del perimetro del centro abitato, delimitato a norma dell’art. 17 della legge 6 agosto 1967, n. 765, quando, nell’uno e nell’altro caso, la densità media dell’edificazione esistente nel raggio di 200 m dal perimetro degli elementi pericolosi dell’impianto, come definiti al punto 1.2.3 dell’allegato al presente decreto, risulti superiore a tre metri cubi per metro quadrato;
b) nelle zone di completamento e di espansione dell’aggregato urbano indicato nel piano regolatore generale o nel programma di fabbricazione, nelle quali sia previsto un indice di edificabilità superiore a 3 m3 per m2;
c) nelle aree, ovunque ubicate, destinate a verde pubblico.

Dall'Agenzia Europea dell'Ambiente (AEA):

"I trasporti svolgono un ruolo essenziale nella società e nell’economia. La qualità della nostra vita dipende da un sistema di trasporti efficiente e accessibile. Allo stesso tempo i trasporti rappresentano una delle principali fonti di pressioni ambientali nell’Unione europea (UE) contribuendo ai cambiamenti climatici, all’inquinamento atmosferico e al rumore. Le infrastrutture di trasporto occupano grandi fasce di suolo e contribuiscono all’espansione urbana, alla frammentazione degli habitat e all’impermeabilizzazione del suolo."

 

Dal Regolamento Capitolino del Verde Pubblico (16/1/19):

  1. La visione unitaria degli spazi verdi della città come sistema organico e garanzia di qualità urbana in quanto parte integrante della cultura e del paesaggio identitario è un principio fondamentale per la regolamentazione del verde e del paesaggio urbano.

  2. Il verde urbano rientra nel contesto più ampio dei “valori paesaggistici” da tutelare e valorizzare in considerazione delle sue funzioni ambientali, urbanistiche e sociali, oltreché per il notevole ruolo di educazione ambientale, di miglioramento della qualità urbana e per le benefiche ricadute sullo sviluppo turistico ed economico della città su basi sostenibili.

...

5. Il presente Regolamento riconosce le seguenti funzioni (elencate tra i servizi ecosistemici secondo la definizione del Millennium Ecosystem Assessment) svolte dal verde urbano: - ambientale - climatica - ecologica - paesaggistica - estetica - educativa - culturale - decorativa - di sicurezza del territorio - economica - igienica - psicologica - terapeutica - ricreativa - storica.

 

Nello stesso Regolamento Capitolino del verde pubblico si individuano le aree verdi nella tipologia di quella distrutta dall'Eni, con l'autorizzazione del Comune (capitolino), come Verde Funzionale:

  • Verde funzionale→ Paesaggio ricreativo e/o celebrativo: verde sportivo, verde scolastico, verde residenziale di quartiere, verde residenziale suburbano e verde cimiteriale e concorrenti all’infrastruttura verde della città.

 

Ad una esplicita richiesta protocollata da parte di un condomino sul tipo di classificazione che avrebbe ottenuto l'ex area verde o la parte residuale in base all'attuale Regolamento del verde capitolino, non è stata data alcuna esaustiva risposta da parte del VI Municipio.

 

A questo punto viene lecito e del tutto legittimo chiedersi a chi o cosa fosse "funzionale" l'area verde cementificata dagli interessi fossili dell'Eni.

 

Nella nostra dignità di cittadini e condomini di un complesso condominiale di 114 famiglie chiediamo, oltre alle richieste di seguito specificare, anche puntuali spiegazioni in merito alle scelte urbanistiche perpetrate, avendone il pieno diritto, anche in nome della trasparenza, base fondamentale e imprescindibile di corretti rapporti sociali tra cittadini e istituzioni.

Nella premessa che le nostre case sono costate anni di sacrifici ricordiamo che vennero scelte anche in funzione del verde a parziale contorno dell'edificio sul lato nord e a vista sul lato opposto di via Tor Bella Monaca, le quali come già osservato costituivano un pregio ambientale ed estetico arricchendone il valore residenziale.

L'area verde adiacente al lato nord, cementata dall'Agip, contribuiva a una parziale riduzione del frastuono e dell'inquinamento causati, a detta di tutti i più qualificati osservatori, dalla primaria fonte di inquinamento acustico e atmosferico della zona, ovvero via di Tor Bella Monaca.

 

Ci si poteva quindi attendere dal PdZ 22 una mitigazione di questi disagi sempre più evidenti nei crescenti volumi di traffico veicolare, altra piaga del nostro paese, per la quale il tempo perso nel traffico, le vittime stradali e gli invalidi civili, nel contesto del più alto tasso di motorizzazione europeo, ci inchiodano agli ultimi posti nelle classifiche della qualità della vita. Esemplare il caso svizzero, un paese a noi confinante, che con livelli di reddito e capacità di acquisto doppi dei nostri si permette, oltre al primo posto al mondo per qualità della vita (dati Numebeo), anche il lusso di un tasso di motorizzazione nettamente inferiore tanto che se lo imitassimo ci ritroveremo con più di 7 milioni e mezzo di autovetture in meno sulle nostre strade, Via di Tor Bella Monaca compresa.

 

Invece cosa fa la pubblica amministrazione a tutela dei cittadini residenti?

Come ciliegina sulla torta ci regala l'autorizzazione alla costruzione di un megaimpianto di distribuzione di carburanti (lo stesso, sulla stessa via, già rifiutato dai cittadini in prossimità di una scuola elementare) con annesso GPL e metano in sostituzione dell'area verde prospiciente il condominio per un complesso di circa 7mila metri quadri in aggiunta al distributore sul lato opposto del viale.

Su via di Tor Bella Monaca sono presenti ben tre distributori. Evidentemente tali impianti erano necessari al paese più motorizzato d'Europa e con il numero di distributori stradali enormemente superiore a tutti i paesi dell'Unione Europea in rapporto sia alla superficie che agli abitanti, e dei quali l'Eni ne è il capofila.

Una particolare raffinatezza progettuale degna della migliore urbanistica va senz'altro riconosciuta nell'installazione dei compressori di metano e gpl a ridosso del nostro condominio assicurandoci così il piacere di un rumore altamente disturbante (caratterizzato da un ronzio a bassa frequenza nettamente distinguibile dal traffico stradale), a compenso della perdita del verde.

Da una rilevazione condotta dall'Arpa non è stato possibile distinguere il rumore del compressore da quello stradale ottenendo il paradosso, a detta degli stessi tecnici, che se al rumore contestato si aggiungono altre fonti a costituire rumore di fondo le cose si complicano e diventano difficili da dimostrare.

Allo stesso modo potremmo dire che puntualmente a mezzanotte non si sentono più né i rumori del traffico veicolare né quelli prodotti dal compressore del metano, perché soverchiati dal rumore dei fuochi artificiali come degno contorno alla qualità ambientale. 

 

Il rilevamento fonometrico effettuato dell'Arpa in riferimento al compressore gas metano Eni pone comunque una legittima domanda:

su quale presupposto di legittimità si fonda il parametro del rumore di fondo prodotto dal traffico veicolare di via Tor Bella Monaca in palese violazione dei limiti di velocità posti a 50 km orari sulle strade urbane di scorrimento?

Come noto la differenza dei livelli di rumore tra 50 e 100 km orari arriva a una decina di decibel. Ricordiamo che nell'Avenue Charles de Gaulle (a sei corsie) di Parigi, del tutto analoga a via Tor Bella Monaca, ovvero entrambe originanti da una uscita dell'anello autostradale urbano (anch'esso a sei corsie) in direzione esterna alla città, i limiti di velocità, ovvero 50 km/h,  vengono fatti rigorosamente osservare con autovelox o radar.

Quindi ripetiamo la domanda: perché usare un parametro inficiato già in partenza dalla più plateale inosservanza della legge e dalla più plateale incuria nel farla rispettare?

Dopo i conclamati danni ambientali e il raddoppiato deprezzamento immobiliare (via Tor Bella Monaca+Eni/IP) dobbiamo anche essere presi in giro in tal modo?

 

In conclusione l'autorizzazione del Comune di Roma all’attuale localizzazione del mega distributore, che precedentemente prevedeva lo stesso edificato incredibilmente a fianco di una scuola elementare, venne data a seguito delle vive proteste degli abitanti della zona che ne impedirono l'installazione. Con identica incredibile decisione fu costruito accanto al nostro condominio, distruggendo un’area verde e alberata, che oltre ad essere utilizzata dai residenti arginava in qualche misura le criticità del sottostante viale di Tor Bella Monaca, determinando infine una serie di rilevanti penalizzazioni ambientali, paesaggistiche, patrimoniali e urbanistiche di seguito elencate:

 

  1. Sottrazione all’uso pubblico e distruzione di un’area verde alberata, con negative modifiche paesaggistiche e notevoli danni ambientali;

  2. Posizionamento dei grandi serbatoi per il GPL, dei compressori e colonnine di distribuzione vicinissimi al fabbricato condominiale, con preoccupazioni relative alla sicurezza a cui nessuno fino ad oggi ha dato alcuna risposta, creando dubbi e perplessità sulla regolarità dell’autorizzazione;

  3. Inquinamento atmosferico aggiuntivo a quello prodotto da via Tor Bella Monaca e spesso gravissimo disagio olfattivo per l'odore di gas che si avverte sia nei momenti di rifornimento degli autoveicoli sia durante lo scarico del gas tra le autocisterne e i serbatoi posizionati a poche decine di metri dalle nostre abitazioni;

  4. Inquinamento acustico anch'esso aggiuntivo a quello causato dal traffico veicolare di via Tor Bella Monaca, caratterizzato da una bassa frequenza dovuta ai compressori del metano e GPL che a volte entrano in funzione anche nelle ore notturne nell'incombente rischio H24;

  5. Creazione di isole di calore in vicinanza delle abitazioni private del verde che si traduce in aumento della temperatura e di consumi energetici per impianti di climatizzazione;

  6. Complessiva riduzione della qualità della vita e rilevante diminuzione del valore patrimoniale delle nostre abitazioni;
  7. Realizzazione di un’ennesima struttura funzionale al trasporto privato in numeri che non hanno uguali in Europa (in 150 metri di viale ne sono stati costruite ben 3, ENI ex AGIP, IP ex TOTAL ERG e REPSOL, quest’ultimo nello stesso senso di marcia e dotato anch’esso di distribuzione di Gpl), in una città con livelli di motorizzazione e inquinamento nettamente superiori alle altre capitali europee e alla media dei Paesi europei più economicamente e socialmente avanzati, in netto contrasto agli impegni sulla tutela dei suoli e del verde;

  8. Un complessivo intervento sul territorio che si dimostra non in linea con una politica urbanistica volta alla sostenibilità, mitigazione dei cambiamenti climatici, e al contempo volta a rendere più sane e vivibili le periferie, e pertanto in palese violazione degli impegni sottoscritti già nella Carta di Aalborg specificatamente nella prima parte e in particolare negli articoli 7-14, oggi ancora più attuali e urgenti, ma anche in stridente contrasto con le norme urbanistiche di installazione di tali impianti e con l'attuale regolamento del verde capitolino.

  9. Totale abbandono da parte degli Enti predisposti alla cura e manutenzione della restante confinante area verde;

Nella premessa che

→ i livelli di rumore percepiti negli androni di ingresso e all'interno delle abitazioni...

→ l'inquinamento atmosferico unito alle tonnellate di CO2 prodotte da via Tor Bella Monaca e dai distributori di carburanti fossili in pertinenze ambientalmente abusive...

→ le isole di calore indotte dalle superfici asfaltate sottratte al verde...

non possono costituire livelli di qualità della vita accettabili per i cittadini e per le città del terzo millennio alle prese con i cambiamenti climatici...

con la nostra dignità di cittadini e condomini partecipi del bene comune ci rifiutiamo di essere le vittime sacrificali di un distorto progresso a esclusivo vantaggio di interessi di parte costituiti dal fossile e dall'Automotive, oltretutto in piena antitesi alle più responsabili politiche a tutela della salute, dell'ambiente e del nostro futuro.

 

Vorremmo ricordare che le città sono responsabili di una parte rilevante del contributo antropico all'effetto serra, ma vorremmo anche sottolineare che per il raggiungimento degli irrinunciabili obiettivi di sostenibilità, salute e qualità della vita dei cittadini anche oculate e responsabili autorizzazioni a costruire strutture di questo genere a circa 20 metri dalle fondamenta di un condominio di sei piani con 114 famiglie di onesti lavoratori, unitamente al mantenimento del decoro e della relativa sicurezza anche igienica, sono fondamentali per creare quella “qualità di vita e fiducia negli amministratori” oggi sempre più necessaria (ai cittadini).

Certamente Tor Bella Monaca non fa parte di una "zona territoriale di tipo A", né è sottoposta a vincoli ambientali o paesaggistici, ma riteniamo di straordinaria importanza dare un segnale nuovo e diverso ai problemi e alla qualità della vita di cittadini che si vedono colpiti nel loro primo bene, quello della casa, costato anni ed anni di sacrifici.

PERTANTO CHIEDIAMO

Al Comune di Roma nella persona del Sindaco e degli Assessori competenti, unitamente agli Amministratori del VI Municipio, di intervenire:

  • Per una riconsiderazione di via Tor Bella Monaca alla luce di una più evoluta urbanistica e progettazione delle strade urbane che trova riferimento ed espressione nel "Context sensitive solutions", da più di vent'anni punto di approdo della moderna urbanistica occidentale della quale culturalmente dovremmo far parte. In tal senso al posto dei distributori avrebbero dovuto esservi sentieri pedonali comunicanti con attraversamento semaforico al fine di calmierare la velocità veicolare, ridurre sensibilmente l'inquinamento acustico e permettere infine la fruizione pedonale delle due aree verdi, ai lati di un viale restituito al quartiere. Un viale in funzione del quartiere e non viceversa. In sostanza chiediamo al Comune di Roma di sapersi apertamente confrontare (Roma città aperta) con le più avanzate progettualità urbanistiche, viarie e stradali delle altre capitali e città europee più attente al benessere e alla sicurezza dei propri cittadini nel contesto della qualità urbana.

  • per l'installazione degli autovelox su entrambi i sensi di via Tor Bella Monaca costituente la maggiore fonte di inquinamento acustico e atmosferico. Contestualmente chiediamo di far rispettare i limiti vigenti di 50 km/h la cui estesa inosservanza è la primaria causa degli intollerabili livelli di inquinamento acustico.

  • Per l'istituzione sulla stessa via dei 30 km/h, in accordo all'orientamento europeo e alla quasi totalità delle capitali europee dove i limiti a 30 km orari sono ormai estesi alle intere città al fine di ridurre al minimo l'inquinamento acustico. o almeno l'istituzione di tale limite nelle ore notturne come nell'esempio di Ginevra riferito alle vie di scorrimento.

  • Per l'installazione di barriere fonoassorbenti sul tratto a 60 metri dalle nostre abitazioni situate nella fascia di pertinenza acustica della suddetta strada.

  • Presso l'ENI, per quanto concerne il problema del mega distributore al fine di trovare una civile soluzione dei nostri problemi all'altezza delle sensibilità, responsabilità, valori e nuove visioni urbanistiche, che caratterizzano i nostri tempi e che disegneranno il nostro futuro. L'ENI oltretutto ne otterrebbe un ritorno d’immagine e forse non solo l'ENI. La nostra più immediata proposta è di dislocare altrove e distanti dal fabbricato i serbatoi e i compressori del metano e del GPL e lasciare quell'area libera da attività rumorose e inquinanti, al più per ricariche elettriche, possibilmente rinverdita a prato armato al fine di assorbire e rilasciare minori quantità di calore a parziale compensazione ambientale, permettendo ai residenti la possibilità e il diritto soprattutto d'estate di tenere le finestre e i balconi aperti.

  • Presso l’ARPA e il VVF, in attesa di una soluzione definitiva dei problemi esposti, per verificare la regolarità e la funzionalità dei sistemi di sicurezza adottati nell’impianto GPL e Metano e verificare le cause del frequente nauseante odore di gas proveniente dagli stessi, unitamente ai livelli di rumore a bassa frequenza nettamente percepibili all'interno delle nostre abitazioni. In particolare dall'Arpa attendiamo una rigorosa risposta sul rilievo del rumore di fondo prodotto da via Tor Bella Monaca inficiato dalla più completa inosservanza dei limiti di velocità e quindi da conseguenti maggiori livelli di inquinamento acustico tali da interferire negativamente sui rilievi del fastidiosissimo rumore a bassa frequenza prodotto dai compressori del gas posti a inusuali, atipiche e inopportune distanze dalle abitazioni. 

  • Presso L’Assessorato e Dipartimento competente alla manutenzione delle aree verdi per sollecitare un urgente e risolutivo intervento di manutenzione, pulizia e messa in sicurezza della restante area verde, da anni abbandonata a un degrado insopportabile.

GMAPS

 

Contestualmente chiediamo al Comune di Roma di rivedere le normative sulle concessioni per autolavaggi nei condomini in quanto fonti di notevole inquinamento acustico, degrado ambientale, riduzione della qualità urbana e residenziale, induzione di aggiuntivo e indesiderato traffico veicolare, nonché causa di deprezzamenti immobiliari.

Ben vengano le imprese, ma nelle sedi urbanisticamente opportune e comunque in modo tale da non ridurre la qualità della vita e il valore residenziale. Al Condominio di Via Aspertini 107-201 non poteva certo mancare la ciliegina dell'autolavaggio. Una petizione Change.org per lo Stop agli autolavaggi nei condomini, rivolta al sindaco di Roma, dà la misura di questo "sentito" problema.

Cari Amministratori, la domanda alla quale  vi sottraete senza degnarci di risposta da una decina d'anni, ovvero dal primo esposto del 2012, poi a seguire quello del 2017 che sebbene corredato da 114 firme trovò nel mancato protocollo l'alibi perfetto per non risponderci, è sempre la stessa:

In nome di quale urbanistica e a favore e negli interessi di chi o cosa avete concesso l'autorizzazione a sottrarre, asfaltare e impermeabilizzare circa 14mila metri quadri di verde resiliente che in tutta evidenza risultano ora funzionali alla motorizzazione privata, all'aumento delle temperature, nonché ai negativi primati romani di invivibilità, incidentalità, traffico e inquinamento?

Considerata la decennale latitanza a fornirci una risposta, riformuliamo la domanda nel caso non fosse stata ancora compresa:

Come si concilia e come si giustifica l'autorizzazione all'edificazione del distributore Agip/Eni su un'area verde avente le più evidenti funzioni di filtro ambientale, di resilienza e valore paesaggistico con:

  • L'adesione nel 1994 alla Carta (straccia) di Aalborg che sanciva tra i suoi principi fondanti la vivibilità delle città, il contrasto ai cambiamenti climatici, la tutela e la valorizzazione delle aree verdi, la disincentivazione alla motorizzazione privata.
  • Le norme del Decreto Ministero dell'Interno del 24/5/2002 che fa esplicito divieto all'installazione di distributori di gas naturale in aree, ovunque ubicate, destinate a verde pubblico.
  • Il Regolamento del Verde Capitolino che celebra come irrinunciabili e insostituibili le aree verdi urbane.
  • Ricordiamo che Roma partecipa al programma promosso dalla Commissione Europea per "100 città intelligenti e a impatto climatico zero entro il 2030"

La prima risposta la dovete dare ai cittadini più colpiti da tali scelte, ovvero a coloro che a fronte di sacrifici acquistarono la prima casa su via Aspertini 107- 201.

Nota: in un incontro preelettorale con i cittadini di Villa Verde nella periferia est di Roma è stato personalmente consegnato nelle mani di Roberto Gualtieri un riferimento allo scempio ambientale di Tor Bella Monaca.

La qualità ambientale residenziale, la sicurezza, la vivibilità, le aree verdi e i servizi pubblici sono per noi al primo posto delle priorità urbanistiche. Ci auguriamo che con i fatti e non solo con le parole lo siano anche per i nostri Amministratori.

 

Nella fiduciosa attesa degli opportuni interventi riparatori non chiediamo molto, solo chiarezza sulla regolarità delle autorizzazioni e sulle relative responsabilità che hanno permesso questo scempio e causato questo stato di degrado e d’incuria in evidente contrasto ai principi di sostenibilità e vivibilità sanciti a partire dalla Carta di Aalborg fino alle attuali regolamentazioni urbanistiche.

Decoro, sicurezza e vivibilità sono il minimo che possiamo chiedere!

Richiamiamo gli Amministratori cui abbiamo dato fiducia al dovere e agli impegni a difesa della nostra salute e dell'ambiente.

 

Il Condominio di Via Amico Aspertini 107/201

Le nostre richieste tese a un sostanziale miglioramento della qualità urbana e residenziale, in linea con le indicazioni della Commissione Europea, sono sostenute anche dal Comitato di quartiere Nuova Tor Bella Monaca.

 

 

 

All. →Verbale votazione assemblea condominiale.


Download
Le ricevute RR dell'esposto del 2017
Esposto ricevute raccomandate 27.07.2019
Documento Adobe Acrobat 3.4 MB

Numeri e dati sui quali fare qualche riflessione:

PdZ 22→Tor Bella Monaca
ATTI PUBBLICI m² VERDE PUBBLICO
 Delibera C.C. n° 1261 del 22/4/82 500 037 
Assessorato Urbanistica →PdZ 22 (febbraio 2011) 338 793
PAESI

Tasso di motorizzazione per

mille abitanti

(2020)

Densità Distributori carburanti su 100 km²

Posizione nel mondo per Qualità della Vita (2022)

Indice del Potere di Acquisto (2022)

Indice Inquina-mento

(2022)

ITALIA

668 

(primi in Europa)

7,068 36 61,74 54,14
SVIZZERA 541 8,05* 1 118,44 19,59
REGNO UNITO 500 3,542 22 88,78 40,20
FRANCIA 490 1,79 26 85,41 42,44
GERMANIA 557 4,05 8 102,75 28,14
Provincia di Roma 641 40,87 -- -- --

NOTA (*):

Vero che in Svizzera abbiamo la più alta densità di distributori, ma è altrettanto vero che da una decina d'anni il loro numero è in costante calo a dimostrazione che si può andare anche in direzione opposta all'aumento.

I dati sulla Qualità della Vita, Potere di acquisto e Indice di Inquinamento sono tratti da NUMBEO 

Nella seguente immagine tratta da NGVA.EU vengono elencati i distributori di metano nel raggio di 10 km dal distributore ENI di via Tor Bella Monaca:

Img tratta da NGVA.EU
Img tratta da NGVA.EU

VEDERE ALLA PAGINE:

►DOCUMENTI→DISTRIBUTORI METANO A ROMA

Ultimo aggiornamento 10/02/23