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Il Sacco di Via di Tor Bella Monaca

Là dove c'era l'erba...

Aggiornato 22/12/2024

Ho fatto questo video spinto da varie motivazioni. 

La prima è certamente il fatto che sia un caso che mi riguarda personalmente, ma ce ne sono altre. 

Una delle molle è stata ad esempio il fatto di constatare che pochi sono a conoscenza dell'eccessivo e abnorme numero dei distributori di carburanti che, capitanati dall'Eni, consumano il territorio italiano in numeri che non trovano riscontro in nessun altro paese europeo.

Solo di distributori di metano ne abbiamo un numero che supera la somma di tutti quelli presenti in altri Paesi  europei quali Spagna, Portogallo, Francia, Irlanda, Inghilterra, Danimarca, Paesi bassi, Belgio, Germania e Austria, oltretutto con numeri ancora in crescita che aumentano ulteriormente il divario.

 

A tutto ciò fa ovviamente da specchio il più alto tasso di motorizzazione unito al peggior trasporto pubblico d'Europa nei livelli di soddisfazione. Nel caso di Roma siamo all'ultimo posto, conteso con Tirana, fra le capitali europee.

Fonti:

Ma poi l'ennesima beffa del Comune di Roma è stata la motivazione decisiva: in una nota alla pag. 36 del Regolamento del Verde urbano capitolino del 2021 vedo un espresso e spudorato richiamo agli impegni sottoscritti ad Aalborg. 

Link→ https://romadeicittadini.jimdofree.com/documenti/verde-urbano-resilienza-isole-di-calore/

 

A questo punto non ci ho visto più, ed è uscito fuori questo video, ovviamente dopo avervi lavorato a lungo nel montaggio e reperimento di fonti e materiali.

Probabilmente a molti non fregherà nulla e questo non potrà che essere la migliore difesa per il Comune di Roma con la sua maschera di indifferenza per l'invivibilità causata a minoranze di cittadini sacrificati e sacrificabili a un distorto modello urbanistico fondato sul CAF (Cemento, Automotive, Fossili).

Spero vivamente che qualcuno lo guardi e se lo trovasse degno di attenzione e interesse vi mettesse anche un like, giusto per rompere le scatole ai petrolieri del fossile e rompere quel muro di omertà e indifferenza che rende possibili questi scempi.

Riporto qui per comodità di lettura la descrizione annessa al video YouTube:

Là dove c'era l'erba ora c'è ...una Eni Station!

Il sacco di Via di Tor Bella Monaca!

Il silenzio della Pubblica Amministrazione è la cifra di tutto.

Lo scempio ambientale a danno dei residenti e del valore immobiliare delle loro abitazioni è coperto, oltre che dal cemento, anche dal silenzio. Un velo di silenzio steso sulle plateali e misere contraddizioni di una Capitale che adesso celebra il verde, la resilienza, la vivibilità, la sostenibilità e la qualità urbana richiamandosi agli impegni presi con l'adesione alla Carta di Aalborg, dopo averne fatto carta straccia tra il 2003 e il 2007  →vedere in Documenti / VERDE URBANO.

Un caso taciuto, ai più sconosciuto, eppure emblematico delle dimenticate periferie che diventano il vero laboratorio delle sfide urbane del terzo millennio.

Tra le capitali europee Roma è all'ultimo posto, conteso con Tirana, sulla qualità ed efficienza del trasporto pubblico e sui livelli di soddisfazione dei cittadini utenti, ma è invece la prima per tasso di motorizzazione e tra le prime per le ore perse nel traffico.

L'unica sua grandezza è il Grande Raccordo Anulare.

il video

Appendice

L'Italia ha una superficie di 302 068 km². Nel suo territorio vi sono attualmente 1582 distributori stradali di CNG. Pertanto la densità risulta di 53 distributori ogni 10 000 km²

 

10 000 km² corrispondono all'incirca alla superficie della Calabria

 

La Spagna, con una superficie di 504 645 km² e con 144 distributori stradali di CNG distribuiti sul suo territorio, presenta una densità di 3 distributori ogni 10 000 km².

Analogamente per la Francia, con una superficie di 543 965 km² e 254 distributori CNG, la densità è pari a 5 distributori ogni 10 000 km²

Per la Germania invece, con 357 578 km² e 679 distributori CNG, la densità su 10000 km²

è pari a 19. 

Confrontando la situazione urbana dei distributori CNG di Roma con Madrid, Parigi e Berlino i dati ci confermano ancora la fin troppo evidente disparità in numeri.

Insomma, tutti sappiamo che l'Italia non è affatto ai primi posti per redditi, qualità della vita urbana (salvo alcune eccezioni) e per i livelli dei servizi pubblici.

Roma, nonostante ne sia la capitale non fa eccezione, l'unica sua grandezza è la motorizzazione. la monnezza e il Grande Raccordo anulare, poi dimentichiamoci il resto.

Quello che emerge dal confronto dei numeri di distributori di CNG è che oltre ai suddetti primati Roma ne aggiunge un altro, un numero decisamente superiore di distributori di metano con una conseguente maggiore densità.

Nelle immagini si può vedere un confronto fra Roma e le altre tre capitali basato sul numero di distributori presenti in una circonferenza di 10 km di raggio, quindi 314 km².

Uno dei distributori scelto nella zona urbana di maggiore addensamento degli stessi sarà il centro della circonferenza in tutti e quattro i casi esaminati. Ricordiamo che stiamo esaminando la distanza in linea d'aria e non quella stradale che sarebbe ovviamente maggiore. Il sito Eurogas consente (Ricerca per raggio) di ottenere da un qualsiasi luogo di riferimento, che per comodità di ricerca sarà una delle ubicazioni dei distributori messe a disposizione dal sito, le distanze e il numero dei distributori presenti entro un raggio in km scelto da un menu a tendina (10, 50, 100, 150, 400) partendo da un minimo di 10 km, quindi all'interno di una circonferenza di 314 km².

Entro un raggio di 10 km i risultati sono:

Roma → 15 distributori CNG

Madrid → 10

Parigi → 8

Berlino → 9

Decisamente quel distributore Eni Station di via di Tor Bella Monaca è di troppo!

Colpevole anche, oltre di aver sostituito un'area verde, di ridurre la qualità urbana e residenziale deprezzando abitazioni acquistate con anni di sacrifici. 

 

Per questo si ringrazia anche il comune di Roma che ha contribuito a questo brillante risultato urbanistico con un ruolo non certo irrilevante.

Sullo specifico "Eni Station, ex Agip" sono ancora molte le domande che attendono risposta da parte del Comune di Roma:

  1. In considerazione degli impegni sottoscritti nella Carta di Aalborg già dal 1994, gli stessi richiamati in premessa dal Regolamento del Verde capitolino (2021), quali sono le ragioni e le motivazioni che hanno indotto l'autorizzazione di tali opere a tutto sostegno dell'uso di combustibili fossili e della motorizzazione privata, nonostante fosse già noto l'alto numero di distributori di carburanti nell'area metropolitana di Roma e lo squilibrio modale tra il trasporto pubblico e privato?
  2. Quali sono le giustificazioni per la cementificazione di aree verdi in una situazione urbanistica già compromessa dall'intenso traffico veicolare lungo la via di scorrimento adiacente alle abitazioni, acquistate in regime agevolato come prima casa e in convenzione con il Comune?
  3. Quali sono i vantaggi previsti da queste opere per la vivibilità, la qualità ambientale, urbana e residenziale, e il valore immobiliare delle abitazioni costate anni di sacrifici? Quali vantaggi da un distributore già rifiutato dalla popolazione in prossimità della scuola elementare adiacente alla stessa via di Tor Bella Monaca?
  4. Perché l'Arpa, nelle sue rilevazioni fonometriche, e in questo caso specifico del compressore di metano di via di Tor Bella Monaca, non tiene in debito conto l'illegalità di un fondamentale parametro quale il rumore di fondo del traffico stradale, che risulta particolarmente elevato a causa della totale inosservanza dei limiti di velocità posti a 50 km/h? La conseguenza è ovvia: quei 5 o 3 decibel di differenza sopra il rumore di fondo, che secondo norma costituiscono il riconoscimento della fonte di disturbo, annegano nel rumore (illegale) del traffico veicolare. →Vedere qui/Rilevamenti fonometrici
  5. Per quale motivo si è derogato dal comma c) del DM 24 MAGGIO 2002 dove in riferimento all'installazione di distributori di metano viene fatto espresso divieto →"c)_nelle aree, ovunque ubicate, destinate a verde pubblico"? (Il DM è ampiamente antecedente alla realizzazione della meritoria opera realizzata tra il 2003-2007  →vedere qui)
  6.  Invitiamo l'Amministrazione comunale a rispondere a una semplicissima domanda: "Quale sarebbe la differenza urbanistica tra l'Eni Station posta sull'A1 Flaminia ovest e l'Eni Station di via di Tor Bella Monaca?" →vedere di seguito: Qual'è la differenza?
  7. Altra domanda: "Con la concessa autorizzazione si è voluto dare ascolto e supporto al CAF e alla motorizzazione privata, o alla qualità della vita, valore residenziale e qualità urbana dei residenti?

Qual'è la differenza?

Rispondiamo noi all'inevasa domanda: nel primo caso (Eni Station - A1 Flaminia ovest), diversamente dal secondo di via di Tor Bella Monaca, non vi sono abitazioni all'intorno!

Una questione urbanistica e sociale

Ma soprattutto, su temi di tale rilevanza aventi ricadute nazionali, resta l'inquietante domanda:

perché, oltre allo scontato silenzio politico e istituzionale, dobbiamo assistere anche allo sconcertante silenzio di associazioni e politici ambientalisti?

Cosa aspettano a proporre normative del tipo: «I compressori e le apparecchiature di distribuzione stradale di GPL e gas naturale, riconosciute fonti di inquinamento acustico e atmosferico e di deterioramento della qualità urbana e residenziale, non possono sorgere a distanze inferiori ai 150 metri dalle abitazioni e dai complessi residenziali»?

Occhio non vede (orecchio non sente), cuore non duole?

Al contrario, non potrebbero prodigarsi a proporre normative limitanti la densità territoriale dei distributori di carburanti in ambito metropolitano? Anche questa potrebbe essere una efficace e percorribile via per arginare l'uso di combustibili fossili nelle nostre città e nei nostri modelli mentali. O forse non sarebbe abbastanza green?

Tentare di risolvere i concreti e reali problemi ambientali delle nostre città non fa per noi? Meglio forse aspettare che ce li risolva Elon Musk con la sua auto elettrica, o al peggio colonizzare Marte? Meglio continuare a piegarsi al potere del CAF, accettando come normale la sua diffusa, insostenibile e prevaricante presenza nel panorama paesaggistico urbano?

Intanto, a fronte della disastrosa situazione italica offerta tra distributori di carburanti, tassi di motorizzazione e trasporto pubblico, quali sono le ricette della nostra classe politica?

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