· 

Lavoro di qualità e qualità della vita

aggiornato 23/12/2024

"L'automotive - ha sottolineato Moratti - è un pilastro fondamentale dell'economia europea, il settore automobilistico offre oltre 13,8 milioni di posti di lavoro di qualità lungo l'intera catena del valore e contribuisce al 7% del PIL dell'UE, generando ricchezza in tutti gli Stati membri".

Siamo sempre lì, nell'ossessivo mantra mediatico sbandierato da destra a sinistra che l'Automotive sia il pilastro centrale e fondamentale dell'economia, dello sviluppo e del lavoro. Ma ne siamo proprio sicuri? 

Una società capovolta, immaginata nella visione dell'Appeso dei tarocchi, dove la stragrande maggioranza dei cittadini sia senz'auto (concretizzando  la visione della mobilità immaginata da Aurelio Peccei nel 1971 con "Il crepuscolo di un idolo") sarebbe quindi inevitabilmente condannata alla disoccupazione e al crollo economico?

Il "lavoro di qualità" produce...

DATI ISTAT 2014-2023 sugli incidenti stradali in Italia:

totale Morti → 31 445

totale feriti → 2 290 381

In Italia, come riportato da Motorimagazine (→link), possiamo stimare che 1,2 milioni di lavoratori siano impiegati complessivamente nel settore Automotive e nel suo indotto. Ipotizzando che tale numero sia rimasto pressoché invariato dal 2014 al 2023 si deduce che, sulla base dei dati forniti dall'Istat (→link), avremo:

 38 lavoratori per ogni vittima

→ 0,52 lavoratori per ogni ferito,

ovvero il numero dei feriti supera quello dei lavoratori!

Ma limitandoci al solo trascorso 2023 con 3039 vittime e 224 634 feriti avremo:

→ 395 lavoratori per ogni vittima

→ 5 lavoratori per ogni ferito

In sostituzione del "lavoro di qualità", speso per l'auto e il suo indotto, perchè non puntare invece alla creazione di lavoro utile alla qualità della vita e al miglioramento delle condizioni sociali e dei servizi pubblici?

È stato dimostrato che gli investimenti sulla Rigenerazione e qualità urbana, trasporto pubblico compreso, creano lavoro, ricchezza, sviluppo e opportunità.

Il coraggio di una nuova visione sembra mancare, nonostante l'urgenza e l'aggravarsi di noti problemi sociali e ambientali. La sinistra rinuncia a fare la sua parte "rivoluzionaria" per orientare la società verso nuovi orizzonti, adagiandosi nel forecasting della Moratti sopra citato.

La visione di Aurelio Peccei nel famoso "Il crepuscolo di un idolo" del 1971, all'indomani de "I limiti dello sviluppo", è morta e sepolta. L'idolo è vivo e vegeto, a risuscitarlo ci pensa anche la Schlein.

Automotive, imprescindibile motore dell'economia, dello sviluppo e del lavoro?

Se tutti i cittadini del mondo, a partire dal compimento della maggiore età, desiderassero possedere per la propria sicurezza una pistola o un mitra, certamente l'industria delle armi, che già lucra sugli armamenti e sulle guerre, offrirebbe lavoro a milioni e milioni di persone in una società, però, dove altrettanto sicuramente aumenterebbero le stragi causate dalle stesse armi, l'esatto contrario della maggiore sicurezza che si voleva invece raggiungere.

Quindi le nostre visioni, sensibilità, consapevolezze e desideri sono al centro di tutto, non l'Automotive.

Adagiarsi sull'esistente, nella tipica analisi e visione predittiva "forecasting" della Moratti, non aiuta a costruire un mondo migliore e più sostenibile per noi stessi e per le future generazioni. Al contrario, le visioni forti e innovative basate su metodi di backcasting potrebbero orientare l'economia e le imprese verso nuove strade e nuovi orizzonti, aprendo la via a un futuro più sostenibile e prospero.

Le domande che attendono risposta

Perché, quale fosse un dogma, ritenere l'Automotive il motore centrale dell'economia e dello sviluppo?

L'economia, concretizzata dal Lavoro, non dovrebbe essere al servizio della qualità della vita dei cittadini migliorandone le condizioni materiali, sociali e culturali?

Perché non allora mettere al centro la cultura, la salute, la qualità urbana e dei servizi pubblici senza dimenticarci della Giustizia e dell'uguaglianza?

Perché continuare ad assistere indifferenti al deterioramento della qualità della vita e della qualità urbana con un abnorme numero di distributori di carburanti a presidio del fossile, con l'aggravante della riduzione delle aree verdi a loro sacrificate insieme al futuro vivibile e sostenibile delle nostre città?

Link→Il sacco di via di Tor Bella Monaca

Scrivi commento

Commenti: 0